La signora Giulia
La moglie e l'amante |
La
Giulia di cui racconto è una Nuova Super 1300 dell’anno 1976, nacque ad Arese, compie
gli anni ogni primo di marzo. La comprai nel giugno 1997, quando una signora di
Celle Ligure, rimasta vedova, la mise in vendita. Ebbe prima di me quell’unico
proprietario, Ferdinando Z., un molisano classe 1930, dunque – povera creatura
- morto assai precocemente. La pagai 3 milioni di lire, l’auto era
complessivamente in buone condizioni sia come meccanica sia come carrozza.
Necessitava di qualche minimo intervento e, in prospettiva, di un rifacimento
dei sedili anteriori, alquanto consumati. Andai a ritirarla con Giovanni A.,
mio grande amico di gioventù, possessore di una Spider 2000 verde inglese, il
quale – quando sentì Giulia in moto – mi bisbigliò “Guarda che se non la compravi
tu la compravo io”. Giulia era per me un amore non recente, avevo adocchiato
una bellissima Nuova Super 1600 grigio indaco già nel 1993, targata PG, la
richiesta era di appena un milione di lire, ma poi avevo desistito perché
trovare un box ecc. in quel momento mi risultava disagevole. Vi fu poi la lunga
malattia di mio padre, dal ‘94 al ‘96, e tante altre storie anche sentimentali poco
belle a ricordarsi e raccontarsi, meglio dimenticarle e tacerle.
Acquistai
dunque Giulia, per la verità, in uno dei momenti più difficili della mia vita.
Intendo dire sia dal punto di vista umano (la perdita di mio padre, avvenuta
l’anno prima) sia professionale (avevo dovuto ad aprile abbandonare una
proficua posizione di lavoro presso un’importante azienda bolognese a causa
dello stress psicofisico). Quell’estate, vissuta al “chiuso” in un box del
quartiere di Marassi, fu una delle più felici che io rammenti. Giulia mi
riportò alla vita. Comprai il necessario (mastice, Ferox, cere…) e mi dedicai
con cura e passione a tutta una serie di piccoli lavoretti di cui l’auto
necessitava. Ripeto, piccolissimi interventi (sostituire una vite, lucidare una
cromatura…), io infatti non avrei di certo le competenze per effettuarne di più
impegnativi, ma a settembre Giulia appariva più in forma che mai. Poco dopo,
infatti, superò senza alcun problema la prima di tante revisioni.
Nello
stesso periodo, ad un mercatino di brocante in quel di Nizza Monferrato trovai
anche il libretto originale di uso e manutenzione, mi chiesero 60mila lire, ma
poi me lo vendettero per 20. Il libretto è prezioso perché contiene in
dettaglio anche l’impianto elettrico della vettura.
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